Paolo Ragusa, Giusi Infantino e Mariella Simili al ventennale della Rete SPRAR-SAI celebrato all’Assemblea ANCI di Bergamo

(Salvo Cona) BERGAMO. In occasione della ricorrenza dei vent’anni della Rete SAI, nell’ambito dei lavori della XXXIX Assemblea annuale dell’ANCI della durata di una settimana svoltisi a Bergamo, dal titolo “La cittadinanza che c’è. I Comuni protagonisti di vent’anni di buona accoglienza” erano presenti tutti coloro che in Italia lavorano ed operano nel mondo dei progetti SAI. Tra questi, nella giornata di mercoledì 23 novembre, c’erano pure Paolo Ragusa in qualità di coordinatore del Progetto SAI “Vizzini Ordinari”, Giusi Infantino che presiede la cooperativa “Opera Prossima” s.c.s. e Mariella Simili della cooperativa “San Francesco” s.c.s. che si occupa invece di coordinare le strutture di accoglienza SAI “Vizzini MSNA” di Mineo, ma anche “Vizzini Ordinari” e “Appartamenti” di Vizzini.
Durante questi lavori è stato raccontato l’evolversi del ventennale della Rete Sprar, poi Sipromi ed oggi SAI. Inoltre, sono stati presentati dei video e raccontate diverse esperienze che riguardavano i beneficiari accolti ed ospitati nei centri.
L’evento è stato aperto dai saluti del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. Ha partecipato ai lavori il prefetto Michela Lattarulo (Direttore centrale dei servizi per l’immigrazione e l’asilo del Ministero dell’Interno) che sono stati conclusi da Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato ANCI alle Politiche migratorie. Il Presidente ANCI, Antonio Decaro, ha parlato di  “un crescita continua, orientata verso la piena integrazione con i sistemi di welfare territoriale, un sistema che concilia le esigenze di accoglienza e interagisce con i territori, e allo stesso tempo costituisce un’importante risorsa per le stesse comunità locali.” E Michela Lattarulo, Prefetto e Direttore centrale dei servizi per l’immigrazione e l’asilo del Ministero dell’Interno ha dichiarato che “le progettualità che fanno capo ai Comuni hanno una valenza strategica, grazie alla diffusione capillare, tanto nelle grandi realtà metropolitane quanto nei piccoli centri urbani, anche per la gestione delle emergenze sul territorio. Anche grazie alla collaborazione con le realtà del privato sociale e del Terzo settore, il SAI garantisce alle persone ospitate non solo interventi materiali di base ma anche percorsi di inclusione sociale funzionali alla riconquista dell’autonomia individuale.”
In merito al ventennale a cui ha partecipato ed alla loro presenza lì a Bergamo, assieme anche ad Elisa Cascio della Cooperativa “Il Geranio” di Caltagirone e il sindaco Angelo Tudisca del Comune di Tusa (Messina) dove ha sede un centro SAI, Paolo Ragusa afferma che “ripercorrere venti anni di storia attraverso i volti di chi e’ partito dalla disperazione ed ha trovato la speranza, degli operatori sociali e degli amministratori che vivono l’accoglienza come una missione, ci ha regalato una grande emozione. Questi venti anni di storia in larga parte ci appartengono – come cooperazione sociale, insieme alle comunità – e noi ne siamo orgogliosi. Il futuro vede nel SAI un sistema di persone e di territori in connessione, tra professionalità e sentimenti, orientato alla tutela della dignità umana e allo sviluppo locale”.  Soddisfatte per aver vissuto questa bella esperienza di aver partecipato alla celebrazione del Ventennale della Rete SAI lo sono Mariella Simili e Giusi Infantino: “Siamo state felici di aver partecipato il 23 novembre a questo evento nazionale, in occasione del quale ci siamo confrontati con i nostri colleghi che operano in tutto il territorio italiano e come noi prestano la propria opera nel settore dell’accoglienza, per tutti coloro i quali fuggono quotidianamente da guerre e violenze, per trovare nella nostra terra un riparo sicuro, un lavoro dignitoso e una migliore qualità di vita per sè e per i propri famigliari, lasciati nel loro Paese di origine.”.